La partenza dalla Cattedrale che conserva le spoglie mortali del Beato Puglisi. A pochi passi la prima tappa, piazzetta Sett’Angeli. Lì si trova il seminario dove il giovane Pino Puglisi entrò a soli sedici anni.
«In bici sui luoghi di …3P», è la scritta che si leggeva sulle magliette bianche dei ciclisti professionisti e amatoriali che hanno partecipato ieri mattina alla seconda edizione della passeggiata in bici organizzata dalla parrocchia di San Gaetano e Maria Santissima del Divino Amore e il centro di accoglienza Padre Nostro Onlus, con il patrocinio del Comune, in occasione del ventitreesimo anniversario della morte di Padre Pino Puglisi. Appuntamento alle 9 sul sagrato della Cattedrale e , dopo un momento di preghiera, tutti per strada a pedalare insieme e visitare i luoghi che sono stati segnati dalla sua presenza. Più di cento i partecipanti e tanti altri si sono aggiunti lungo il percorso. Partenza dalla Cattedrale che conserva le spoglie mortali del Beato Puglisi. A pochi passi la prima tappa, piazzetta Sett’Angeli. Lì si trova il seminario dove il giovane Pino Puglisi entrò a soli sedici anni per poi essere ordinato sacerdote nel 1953 dal cardinale Ernesto Ruffini e il liceo classico Vittorio Emanuele II dove insegnò per molti anni. L’itinerario ciclistico prosegue per corso Vittorio Emanuele e arriva alla chiesa di Santa Maria della Pietà alla Kalsa dove Don Pino fu battezzato. Passando dal Foro Italico, i ciclisti hanno imboccato via Messina Marine e sono passati dalla parrocchia San Giovanni Bosco. Tra i modelli di insegnamento e di vita, Padre Pino annoverava sempre San Giovanni Bosco. E tra i luoghi raggiunti in bicicletta anche la chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi a Romagnolo dove il beato Puglisi fu rettore. E infine, l’ultima tappa, Brancaccio, il quartiere che lo vide nascere nel 1937 a cortile Faraone e morire assassinato nel 1993 in piazzale Anita Garibaldi. E anche l’istituto comprensivo che porta il suo nome e il Centro Padre Nostro, fortemente voluto da Don Pino, che insieme ai volontari del centro, portò avanti a Brancaccio, un’infaticabile azione pastorale e pedagogia, nel recupero dei minori e degli adolescenti sottoposti a rischi emarginazione e reclutamento da parte della criminalità organizzata. Una passeggiata lunga tre ore, sotto un cielo tanto limpido da riuscire ad intravedere il sorriso di Padre Pino Puglisi contento di vedere tanti giovani fare festa insieme. I giovani che lui tanto amava e per i quali ha lottato affinchè avessero una vita onesta e dignitosa. E a rendere onore alla sua memoria ieri di giovani ce ne erano tanti come la diciannovenne Sonia Basile che, nonostante la sua giovane età, già vanta anni di esperienza come animatrice di bambini e componente del coro nella parrocchia di San Gaetano a Brancaccio. Armati di caschetto e in sella alle loro bici anche tanti bambini, come il piccolo Gabriele di 11 anni, accompagnato dal padre Riccardo Enrico Provenza: « Padre Puglisi si prodigava per i giovani ed è stato un esempio per tutti – ha detto il papà – noi abbiamo il dovere di seguire le sue orme». Molte anche le associazioni ciclistiche che hanno preso parte alla manifestazione come « Palermo Notte in bici », Coordinamento Palermo Ciclabile, Ruota Libera, Acsi delegazione metropolitana Sicilia Occidentale, Fiab, Cyclopride e «Non solo sterrato». Presente anche il consigliere comunale Rosario Filoramo che ha sempre coltivato la passione per il ciclismo. « Don Pino Puglisi diceva che alle parole dovevano seguire i fatti- ha commentato Angelo Nocilla diacono della parrocchia San Gaetano – il suo ideale era il cambiamento culturale ecco perché ha aperto il centro Padre Nostro. Non è stato solo un prete antimafia ma un sacerdote che ha incarnato il Vangelo e per questo è stato martire». Cosimo Bisconti collaboratore della chiesa San Gaetano continua: « Si parla troppo di Padre Puglisi ma pochi vivono i suoi insegnamenti». A spiegare il senso della manifestazione Maurizio Artale, presidente del centro di accoglienza Padre Nostro: È un momento si di ricordo, ma anche di condivisione, di emozione, di comunione, di maturazione della coscienza cristiana».
Anna Cane
Fonte: Giornale di Sicilia
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